venerdì 31 luglio 2009

CorpiFreddi.blogspot

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11 luglio 2009
Qui l'originale
Io ti perdono - Elisabetta Bucciarelli


Solo Dio può perdonare il peccato. L’uomo, se riesce, può arrivare al massimo a perdonare il peccatore.

Definire personale questo libro è davvero riduttivo. Intimo è il termine adatto. Nel nuovo romanzo di Elisabetta Bucciarelli, "Io ti perdono" (uscito per Colorado Noir Kowalski) è un mix di denuncia sociale sulla pedofilia narrato in maniera fantastica dalla nostra Elisabetta che riesce ad imprimere al personaggio chiave del libro, Maria Dolores Vergani, una caratterizzazione psicologia tanto complessa quanto ben definita.
Laureata in psicologia e detective della polizia di professione, la Vergani torna nei luoghi dove è cresciuta e dove ha lasciato molti rimpianti e capitoli aperti della sua esistenza (Val D' Aosta) e questo fa si che l' ispettrice si trova ad analizzare come madre e come donna i crimini legati alla scomparsa nei boschi di una bambina.
Invito davvero tutti a comprare "Io ti perdono" un prodotto che di certo non può mancare nella libreria di chi ama la letteratura di ottima fattura.
Nel retro copertina il quotidiano Il Giorno scrive riferendosi alla Bucciarelli: "una professionista della scrittura", bhe provate a leggere il curriculum dell' autrice e vi troverete davanti alla Signora del Giallo Italiano.
Sfortunatamente ho perso un paio di presentazioni romane di questo libro e spero vivamente che l' autrice torni nella capitale sia per conoscerla personalmente (persona cordialissima "conoscita" sui social network) sia perchè ho davvero voglia di porle alcune domande sulla stesura di questo fantastico romanzo (il secondo punto spero di colmarlo a breve con un intervista all' autrice sul nostro sito)

Io credo che tutti alla fine si somiglino. Credo che tutti abbiano qualcosa o qualcuno da perdonare. Solo se stessi, magari. Ma sono anche convinta che perdonare non sia passare sopra alle cose con generoosità o leggerezza. Credo sia farsi lacerare e dilaniare fino a che la resa diventi inevitabile. Il perdono non è una dichiarazione di intenti. È una conquista.
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