mercoledì 10 giugno 2009

Almanacco della Scienza

Quindicinale del Cnr
Indagini poliziesche. E psicologiche
10 giugno 2009
Qui l'originale


Maria Dolores Vergani, la protagonista dell’ultimo libro di Elisabetta Bucciarelli, Io ti perdono, fa l’ispettrice di polizia a Milano, ma è una psicologa che è stata costretta ad abbandonare la sua originaria professione perché radiata dall’albo. Un’esclusione che le brucia. “Le rimane un solo tarlo, archiviato per il momento in un angolo della mente. Riprendere a fare la psicologa. Lasciare tutto e occuparsi ancora delle vicende umane di chi ha l’anima in apnea”.
E proprio per la sua formazione psicologica, oltre che per le sue capacità investigative, la donna viene contattata da Don Paolo, il parroco del paesino in Val d’Aosta dove trascorreva le vacanze da bambina. Il prete, in nome dell’antica amicizia, chiede alla poliziotta aiuto per scoprire il responsabile dei rapimenti che da qualche tempo si verificano nella tranquilla cittadina di montagna: basta che un genitore distolga per qualche attimo l’attenzione dal proprio piccolo perché quest’ultimo svanisca nel nulla per ricomparire dopo qualche giorno profondamente scosso e seviziato. 
I crudeli sequestri lampo tormentano la Vergani e si intrecciano alle indagini di routine che l’impegnano nel capoluogo lombardo. Il ritorno nel luogo delle sue vacanze infantili la riportano indietro nel tempo e fanno riaffiorare i suoi problemi irrisolti, primo fra tutti la rivelazione, da parte dei genitori, quando aveva 18 anni, della sua adozione. “Da allora iniziò a pensare di iscriversi a Psicologia. Per sanare se stessa, prima di tutto. Per capire meglio, scoprire e rimarginare la sua ferita”.
Ripercorrere ora il proprio passato, spinta da fatti così tragici, la turba e la fa soffrire, ma l’aiuterà anche a superare i blocchi che le impediscono di amare e di farsi amare, di avvicinarsi agli altri emotivamente e fisicamente. L’aiuteranno a uscire dalla sua solitudine.
L’opera della Bucciarelli è un giallo ben confezionato, che crea la giusta suspance, ma anche un romanzo ricco di emozioni rese ancora più penetranti dallo stile secco e tagliente, dalle frasi brevi e incisive che lo contraddistinguono.
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