mercoledì 23 dicembre 2009

La parola e il silenzio

Qui l'originale

Io ti perdono : titolo del mio ultimo libro acquistato , che consiglio a chiunque.
Autrice di questo noir è Elisabetta Bucciarelli. Il tema principale , il perdono , viene abilmente collegato alle indagini della protagonista Maria Dolores Vergani ( indagini che vanno a riguardare i Mali del mondo come lo stupro , la pedofilia e la prostituzione ) , nonchè anche alla vita sentimentale di quest’ultima.
Con le citazioni che riporto ora , spero di invogliare chiunque a comprarlo/leggero. P.s Spero un giorno riuscirete a scusarmi per questo lessico da persona troppo seria.

“Una storia fatta di parole. Di immagini. Suoni. Distanze. Era iniziata con uno scambio di informazioni. Poi un’azione concordata , Polizia e Guardia di Finanza. Divise diverse ma gli stessi intenti. Lo sguardo alla giustizia. Un credo comune. Telefonate. Mail. E fine settimana silenziosi. Amanti senza esserlo. Clandestini senza toccarsi. Eppure profondamente legati. Seduti fianco a fianco sulle panchine. A parlare. Per mano al massimo. Come due scolaretti.

A lei era già successo di trovarsi coinvolta in sentimenti difficili da nominare. A lui no. Le aveva detto : ‘Adesso capisco che non ho mai davvero tradito mia moglie’. Perchè il sesso non è la stessa cosa di un pensiero fisso che non ti abbandona per tutto il giorno. Il desiderio dei corpi si esaurisce , lentamente magari. Quello delle anime no.”

“La soglia di sopportazione del male. Ognuno ha la sua. L’abitudine a frequentarlo , certo , rafforza. Crudeltà , cattiveria , sadismo , plagio , quante forme esistevano capaci di piegare fino a spezzare il corpo di un uomo? E ognuna doveva fare i conti con le resistenze individuali. Non tutti siamo capaci di attuare le stesse difese. Non siamo permeabili al dolore nello stesso modo. Non abbiamo la stessa consuetudine alla frequentazione del Male.
Maria Dolores Vergani era corazzata. Distanza terapeutica più assuefazioni alle esercitazioni demoniache. Una bella campana di acciaio che si portava dietro come il carapace di una testuggine o l’armatura di un cavaliere medievale. Ma esistono sempre delle impercettibili fessure dove l’acqua , la sabbia e l’aria riescono a infiltrarsi. Scavare lentamente e a fondo. Smuovere e corrompere. Di quelle aveva paura”

“Tanto la Vergani era in grado di comprendere gli altri , sostenerli e svelarli nelle loro malefatte , quanto era totalmente incapace di avvicinarli senza la sua professionale distanza terapeutica. E nelle faccende di cuore , quelle private , era da sempre incapace di utilizzare l’organo preposto. Che non era in mezzo alle gambe , ma al centro del cuore. Alzava barriere , creava labirinti , proponeva difficoltà.
Adesso , scavallando il dosso dei quaranta , si sentiva di rischiare forse in dovere verso se stessa , o forse suo malgrado presa per stanchezza. Su fronti diversi. Con lo stesso comune denominatore. Rimetterci. Soccombere. Era forte , sì. Ma a rinunciare. Non a vivere. Lì si perdeva via.”

“Il cuore si nutre di fantasie , l’anima sembra saziarsi di affinità , ma nessuno spazio di vita reale mette alla prova la resistenza di fronte alla frustrazione e al dolore che qualunque storia affettiva vera porta con sè.”


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